Ecco svelate le anomalie nella realizzazione del campo in erba sintetica che tanto fanno arrabbiare l’ex Sindaco.
Il Giornale di Merate, nell’edizione del 23.08.2016, ha dedicato ampio spazio alla decisione del Commissario Straordinario di dichiarare inefficace il procedimento per l’approvazione del Piano di Governo del Territorio concepito dalla Giunta Biffi.
L’articolo ricostruisce i fatti che hanno portato all’inefficacia del Piano urbanistico, con la conseguenza che ora è ancora in vigore il vecchio P.G.T., approvato dalla Giunta Carsaniga. Poi, il giornale si pone un’interessante domanda: chi pagherà il campo da calcio di erba sintetica realizzato dalla ditta ITALGREEN, per il valore di circa 80mila euro, in cambio di una variazione al piano di governo del territorio (quella secondo cui l'ex area BIFFI si sarebbe trasformata da zona artigianale a zona commerciale).
È un quesito molto interessante, che, del resto, è stato condiviso anche da alcuni dei nostri attenti e interessati lettori.
Questo tema ha molto incuriosito anche noi, soprattutto dopo la “vibrante” protesta del Sindaco nei confronti della giornalista, che a nostro avviso ha fatto solo il Suo dovere ricostruendo i fatti sulla base di atti pubblici e disponibili sul sito istituzionale del Comune di Villa d’Adda.
Per mettere tutti in condizione di capire, anche noi abbiamo cercato di approfondire la vicenda e di ricostruirla attraverso gli atti ufficiali del Comune, che esprimono in modo inconfutabile le scelte politiche e tecniche compiute dalla Giunta e le loro conseguenze.
Tutto nasce dalla decisione della Giunta Comunale di approvare, in data 18.07.2014, la delibera n. 107, avente come oggetto: “APPROVAZIONE CONVEN-ZIONE CON LA SOCIETA' REALTY PER LA REALIZZAZIONE DI OPERE PUBBLICHE A SCOMPUTO ONERI DI URBANIZZAZIONE”, con il conseguente avvio della realizzazione dell’opera.
Il provvedimento, che riportiamo nelle sue parti significative, evidenzia quanto segue:
LA GIUNTA COMUNALE
Vista la nota inviata il 14.05.2014, prot.n. 4788, dal sig. Gilardi Maurizio, nella sua qualità di Legale Rappresentante della Società REALTY SPA, con sede legale a Villa d’Adda (BG) in Via Crusnigo,11, P.IVA 03335650168, con la quale si chiede che venga presa in considerazione, nell’ambito di un’eventuale variante al PGT vigente, la modifica della destinazione urbanistica dell’area “ex Biffi Spa” da attuale zona “industriale” a nuova zona “commerciale anche per il settore alimentare con nulla osta per la grande distribuzione (oltre i mq. 1500);
Rilevato che il Comune di Villa d'Adda ha necessità di provvedere alla manutenzione straordinaria del “campo di calcio a 7” posto nell’ambito dell’area degli impianti sportivi mediante la conversione dell’attuale fondo in terra battuta a fondo artificiale in erba sintetica;
Considerato che la Società REALTY SPA, con nota del 14.07.2014, prot.n. 7031, si è proposta ad eseguire le opere di manutenzione straordinaria del “campo di calcio a 7 per l’importo d € 82.500,00.= ; tale somma viene considerata quale acconto per future somme dovute per l’attuazione di Piani Attuativi in premessa;
Rilevato altresì che con scrittura privata da perfezionare fra questa Amministrazione Comunale e la Società REALTY SPA si è definita una convenzione (allegato 1) con specificato gli oneri conseguenti l’accordo di programma;
omissis ………
con voti unanimi espressi nei modi e nelle forme di legge
DELIBERA
- DI APPROVARE, per le motivazioni espresse in narrativa, la bozza di convenzione (Allegato 1) relativa agli obblighi e impegni tra le parti;
- Di autorizzare il Sindaco pro-tempore al perfezionamento delle stesse;
- Di demandare al responsabile del servizio tecnico e di Ragioneria gli atti conseguenti per la verifica del corretto adempimento di quanto nella stessa definito;
Crediamo sia opportuno evidenziare alcuni passaggi non di poco conto. Vi chiediamo di concentrare la vostra attenzione oltre che sui fatti anche sulle date:
1) Reality S.P.A., proprietaria dell’area della ex Biffi S.p.A., il 14 maggio 2014 chiede che venga presa in considerazione la possibilità di variare la destinazione d’uso della suddetta area da industriale a commerciale, anche per il settore alimentare e con nulla osta per la grande distribuzione (oltre i mq. 1500);.
Fin qui nulla di anomalo e particolare. Anzi, è una richiesta che qualsiasi operatore economico, attento al proprio interesse, avanzerebbe, poiché la società chiede una variante urbanistica per aumentare il valore commerciale dell’area di sua proprietà.
2) Il fatto non sfugge all’attenzione dei solerti amministratori comunali, che, dovendo realizzare opere di “manutenzione straordinaria” al campo in sabbia con trasformazione del suo fondo da, appunto, sabbia a erba sintetica, non disdegnano l’offerta. Questa, infatti, viene presentata due mesi dopo, il 14.07.2014: la Reality si offre di realizzare l’opera del valore di 82.500,00 Euro. Naturalmente, il Comune si dichiara subito disponibile ad accettarla e approva la delibera, con la quale accoglie la richiesta, QUATTRO GIORNI DOPO.
Qui cominciano ad emergere una serie di dubbi.
Il primo riguarda l’opportunità. Nel programma elettorale di El@ non si fa minimamente riferimento a nessuna modifica degli strumenti urbanistici (P.G.T), coerentemente con il fatto che era approvato solo sei mesi prima dell’insediamento della Giunta Biffi, né all’approvazione del Piano Cave, né a interventi di riqualificazione del fondo del campo a 7 presso il centro sportivo.
Sul punto, vorremmo evidenziare politicamente alcuni passaggi di non poco conto. Perché non sono state inserite nel programma elettorale la variante al P.G.T e/o la ridefinizione del Piano Cave? Perché entrano a far parte di una trattativa tra la Giunta ed un privato, senza nemmeno informare e interpellare il Consiglio Comunale?
Perché, solo dopo poco più di un anno dall’insediamento, la Giunta Biffi, come prima opera pubblica, sceglie proprio un intervento non previsto nel programma elettorale? Non c’era nulla di più urgente da fare?
Il secondo riguarda la procedura. La realizzazione del campo in erba sintetica venne inserita nel piano triennale delle opere pubbliche per l’anno 2014, NON nel piano delle manutenzioni. La legge 163/2006 – Codice degli appalti- prevede, per interventi di questo tipo, la necessità di adottare un iter procedurale individuato nella stessa norma e comprensivo dei seguenti passaggi: l’approvazione un progetto preliminare, esecutivo e definitivo, completo di dettagliato computo metrico e di un capitolato d’appalto. La stessa norma prevede, inoltre, che per importi di gara superiori a 40.000,00 euro sia necessaria una gara pubblica tra più soggetti. La norma prevede la stessa procedura anche per le opere realizzate a scomputo degli oneri da parte di privati. Sul punto, si richiamano gli innumerevoli pareri dell’Autorità Nazionale anticorruzione e della Corte dei Conti.
Nessuna di queste prescrizioni di legge è stata rispettata.
Il terzo riguarda la tempistica. La Realty s.p.a. si dichiara disponibile a realizzare l’opera il 14.07.2014, la Giunta approva il 18.07.2014. Nel corso del mese di agosto vengono eseguiti tutti i lavori e l’opera viene consegnata il 19.08.2014. Non c’è che dire, efficienza al massimo livello.
Fatta questa doverosa premessa di metodo entriamo, nel merito dell’accordo stipulato dalla Giunta con il privato. Viste le minacce di procedere per vie legali avanzate dal Sindaco alla giornalista, riportiamo il testo della convenzione nella sue interezza, in modo da fugare ogni dubbio su interpretazioni scorrette del testo, invitando i lettori a leggerla attentamente. Chiaramente, come nostro stile diremo anche la nostra opinione politica sulle scelte.
Ma entriamo nel vivo della questione, attingendo direttamente dalla convenzione approvata:
Attori dell’accordo sono, quindi, il Sindaco da una parte ed il sig. Maurizio Gilardi, che interviene in nome e per conto di Realty S.p.A., una società che svolge attività di locazione immobiliare di beni propri o in leasing (Affitto) e che ha la propria sede in via Crusnigo, 11 (qui ha la sede anche Italgreen S.P.A., di cui è amministratore delegato e direttore generale il sig. Maurizio Gilardi). Il fatto non è di poco conto, in quanto la realizzazione del campo è stata affidata alla Italgreen S.P.A.
Passiamo oltre ed analizziamo alcuni interessanti elementi inseriti nella premessa della convenzione.
Da segnalare anche un fatto non di poco conto. L’accordo per la sua natura e i suoi contenuti si configura giuridicamente nella categoria delle convenzioni urbanistiche che per legge devono essere approvate dal Consiglio e sottoscritte davanti ad un ufficiale rogante notaio o segretario comunale. Sul punto vedi Determinazione n. 1 del 13 febbraio 2013 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 50 del 28 febbraio 2013) .
Sul punto 3, nulla da eccepire: come ogni società finalizzata a fare profitto, la Reality chiede al Comune la possibilità di trasformare un area dismessa, sede della ex Biffi S.p.A., in un area a destinazione commerciale con possibilità di ampliare la cubatura degli edifici esistenti.
Le perplessità emergono sul punto 4, dove si dice chiaramente che la Giunta ha espresso il suo assenso. Forse una decisione di questo tipo sarebbe stato più opportuno sottoporla contestualmente alche al Consiglio, essendo l’organo competente all’approvazione. In questo modo si sarebbe evitato il rischio di vedersi bocciata l’eventuale variante (cosa che poi è effettivamente avvenuta due anni dopo), con la conseguente necessità di pagare in danaro il campo.
Altri elementi interessante si trova nei punti 6 e 7 della premessa. Si dice genericamente che diminuiranno i costi di manutenzione, ma nulla si dice rispetto al reale vantaggio economico con quantificazione della cifra che il Comune risparmierebbe. Sarebbe interessante sapere quanto spendeva il Comune per la manutenzione del solo campo in sabbia. (Dagli atti ufficiali non risulta nessuna spesa).
Il punto 7, nello specifico, evidenzia la volontà del Comune di considerare questa somma quale acconto sulle somme future derivanti dalla quantificazione degli oneri di urbanizzazione.
Ultimo ma non meno importante punto è il prezzo pattuito. Se si vanno a leggere gli atti, si scopre che la società Realty offre il campo al prezzo di 82.500,00, ma non viene evidenziato il computo metrico da cui si potrebbe cogliere il reale vantaggio finanziario per il Comune. Per curiosità, abbiamo ricercato gli appalti aggiudicati in quel periodo per capire gli sconti che le aziende praticavano in sede di regolare gara d’appalto. Ebbene, la scoperta che abbiamo fatto è che in quel periodo lavori di questo tipo venivano aggiudicati con sconti dell’ordine del 15-30%.
Il Comune di Villa d’Adda è precursore di una procedura che nessun altro comune italiano ha seguito.
Di solito, si approvano gli strumenti urbanistici e poi, sulla scorta del dato certo, si trattano gli interventi a scomputo. In questo caso, è come se il Comune si è impegnato in un accordo che, di fatto, impegna le amministrazioni future e non ci sembra una procedura corretta. Corretto e logico sarebbe stato, invece, approvare un regolare progetto, metterlo in gara e poi aggiudicarlo all’operatore economico che proponeva il prezzo più basso. La procedura avrebbe garantito trasparenza, rispetto della legalità e correttezza nei rapporti con i fornitori e la cittadinanza. Questo non è stato e purtroppo i dubbi restano.
Passiamo ora alla parte dispositiva dell’accordo:
Cominciamo dal punto 2 l’opera vien realizzata a cura e spese di Realty che affida la realizzazione pratica ad Italgreen S.P.A., che in comune con Realty ha l’amministratore delegato. Questo fatto è facilmente rilevabile dal sito internet di Italgreen e dagli atti depositati in Comune.
Si tratta di una lesione grave della normativa vigente, che prevede per le opere di urbanizzazione secondaria l’obbligo di gara. Il Comune avrebbe dovuto, quindi, vigilare ed imporre alla Reality l’obbligo della gara.
Inoltre, sarebbe interessante sapere se il campo è stato collaudato. Le nostre ricerche non hanno evidenziato il collaudo e la presa in carico del Comune.
Il punto 6 rappresenta il modo pressapochista di gestire i pubblici interessi e l’incapacità a capire le conseguenze delle proprie scelte. Come evidenzia chiaramente il testo, il Comune si impegna ad attivare la procedura sapendo che esiste il rischio concreto di non portarla a termine con l’approvazione della variante. Questa eventualità alla fine si è realizzata e, inoltre, va precisato che i 20.000 euro spesi per la stesura della variante si sono rivelati inutili ai fini della realizzazione dello scopo prefissato.
Il testo evidenzia un rischio ulteriore a cui si sottopone il Comune, perché si inserisce nell’accordo anche l’Approvazione del Piano di recupero della ex Cava San Martino, oltre ovviamente alla Variante P.G.T. La mancata realizzazione di uno di questi scenari implica il versamento di 82.500,00 euro entro il marzo 2017. Al sig. ex Sindaco consigliamo di rileggersi attentamente i contenuti degli accordi, prima di scandalizzarsi e minacciare azioni legali per i reportage, fedeli agli atti e alla realtà, che vengono realizzati.
La clausola contrattuale conferma quanto dichiarato nell’articolo del giornale di Merate. SALTATO IL P.G.T. IL COMUNE DEVE PAGARE 82.500,00 EURO. A tutto questo, va ricordato che, l’allora consigliere Posa, in sede di approvazione del piano cava San Martino in Consiglio Comunale, ha introdotto un emendamento che modifica il piano stesso e impone una rivisitazione dell’iter. Le affermazioni di Posa e le conclusioni a cui è arrivata la giornalista del Giornale di Merate trovano riscontro nella convenzione stessa:
L’accordo pare tutelare completamente il proponente Reality s.p.a., che avrà il diritto di riscuotere il prezzo pattuito - €. 82.500,00 - anche per tutte quelle situazioni che si possono verificare e delle quali il Comune non è responsabile.
Altro fatto gravissimo è la candida dichiarazione che l’accordo sia stato posto in essere per sfuggire ai vincoli del Patto di stabilità.
Appaiono del tutto evidenti, anche dalla superficiale lettura degli atti, le violazioni alle norme di legge che emergono.
1) L’opera in questione si configura come opera pubblica ed in quanto tale sottoposta al vincolo del pubblico appalto che prevede quantomeno una gara pubblica per l’affidamento dello stesso. Basta consultare i numerosi parei della Autorità Anticorruzione per confermare le nostre tesi.
2) L’opera viene affidata ad un privato senza nemmeno verificare la congruità del prezzo.
3) La variante del P.G.T partita successivamente e motivata come una doverosa procedura per adeguare il P.G.T alle nuove esigenze dei Villaddesi (ricordiamo che il P.G.T approvato dalla amministrazione Carsaniga riporta la data del gennaio 2013) in realtà doveva prevedere tra le sue varianti più significative il cambiamento di destinazione d’uso dell’area ex Biffi.
4) La Giunta Biffi dichiara che l’intervento viene effettuato per sfuggire ai vincoli del patto di stabilità. Affermando questo, dichiara implicitamente di voler aggirare le imposizioni di una legge dello stato.
5) L’accordo pare tutelare completamente il proponente Reality s.p.a., che avrà il diritto di riscuotere COMUNQUE il prezzo pattuito - €. 82.500,00 - anche per tutte quelle situazioni che si potrebbero verificare e delle quali il Comune non sia direttamente responsabile.
Saremo anche petulanti e particolarmente critici, ma, se i soldi fossero vostri, avreste sottoscritto questo accordo?
NOI NO.
P.S. Ma le sorprese non finiscono qui. Nei prossimi giorni daremo seguito ad altri interessanti reportage sulla gestione amministrativa della Giunta Biffi.