L’improvvisa ed inaspettata chiusura del ponte di Paderno ha messo in ginocchio l’intera viabilità dell’isola Bergamasca. Grazie alla politica dello struzzo, che per anni non ha voluto vedere lo stato di degrado di uno dei tre ponti che collegano Bergamo a Milano ( Brivio, Calusco d’Adda- Paderno, Trezzo), oggi, di punto in bianco, i pendolari che utilizzavano la stazione di Calusco d’Adda per i loro trasferimenti per Milano si trovano a fare i conti con il disagio di dover viaggiare almeno due ore in più al giorno per recarsi e tornare dal posto di lavoro .
Grazie alla politica della cosiddetta seconda repubblica, quella dell’ efficienza, dei tecnocrati, dei tagli e dei sacrifici, che doveva traghettarci verso la grande e moderna Europa ma che di fatto ci ha fatto tornare piombare nel medioevo non una strada è stata costruita dopo il 1992, le manutenzioni ordinarie e straordinarie alle infrastrutture rimandate per trent’anni ed intanto i ponti cadono, le strade si riempiono di buchi, ogni volta che piove è una tragedia.
Ma tutti muti e rassegnati stiamo zitti ad aspettare che qualcuno decida per noi. Invece di ragionare, confrontarci, fare proposte stiamo in colonna ad imprecare contro tutto e contro tutti. E’ arrivato il momento di dire la vostra. Con questo articolo vogliamo dare voce a chi, nel bene e nel male non vuole rassegnarsi, vuole combattere e non utilizzare il cervello come suppellettile. Partiamo in questa sfida dalla lettera inviata dal Sindaco di Calusco d’Adda a Reti Ferroviarie Italiane che se non altro ha il merito di dire chiaro quello che pensa e usa il cervello per proporre soluzioni ad un tema che rischia nei prossimi due anni (ma chissà forse tre-quattro-cinque) di soffocare l’economia locale e farci respirare gas i tossici di gran parte del traffico che oggi devia su Villa d’Adda per raggiungere il meratese. Aspettando che qualche nostro illuminato amministratore dica la sua accontentiamoci di leggere ciò che dicono gli altri:
Il Sindaco di Calusco d’Adda Michele Pellegrini ha appena inviato a RFI una lettera in cui chiede che venga realizzato un nuovo ponte provvisorio per ovviare alla chiusura di quello di Paderno per due anni.
Spett.le RFI, Dott. Luca Cavacchioli,
a fronte della Vostra decisione unilaterale di procedere alla chiusura del ponte San Michele, per un tempo, ad oggi, indeterminato ritengo doveroso nella mia veste di Sindaco del Comune di Calusco d’Adda sottoporVi alcune riflessioni.
La sicurezza dei cittadini deve essere certamente la priorità, quindi non posso che condividere la scelta di procedere alla chiusura se il rischio per la popolazione era concreto, come da Voi prospettato. Peraltro mi chiedo perché la manutenzione ”ordinaria” non sia stata svolta adeguatamente negli anni, come necessario, per evitare oggi il blocco totale della circolazione con le gravissime conseguenze alle quali stiamo assistendo.
Voglio a tal proposito ribadire che MAI, nel corso degli incontri con le Amministrazioni Locali interessate (in primis i Comuni di Calusco d’Adda e Paderno d’Adda) era stata da Voi ipotizzata la chiusura totale del ponte ai veicoli e al transito ferroviario ma solo una manutenzione (quella sì della durata di due anni) sempre garantendo la regolare circolazione. La chiusura così repentina e senza la doverosa preventiva comunicazione non ha permesso di studiare soluzioni alternative, costringendoci a gestire un’emergenza che, a mio avviso, poteva e doveva essere evitata.
Sarete consapevoli delle gravi difficoltà che l’inutilizzabilità del ponte San Michele sta creando per tutta la popolazione residente nel nostro Comune e nei Comuni limitrofi: penso alle migliaia di lavoratori pendolari che si spostano ogni giorno con il treno o con veicolo proprio sulla tratta Bergamo-Milano, alle attività commerciali che vivono anche grazie alla fidelizzazione della clientela della provincia di Lecco e di Milano, agli studenti che devono raggiungere scuole ed università e che da pochi giorni hanno iniziato il nuovo anno scolastico.
Le ripercussioni economiche e di gestione della vita quotidiana per i cittadini caluschesi e per tanti altri abitanti dei comuni limitrofi sono davvero gravissime.
Pur apprezzando l’approntamento immediato di navette sostitutive per consentire ai pendolari di raggiungere la stazione di Paderno, Vi esorto a ricercare con impegno soluzioni concrete per arginare l’attuale situazione di difficoltà: a tal fine propongo, come già anticipato alle Prefetture di Bergamo e Lecco nell’incontro tenutosi sabato scorso, di valutare la possibilità di realizzare un ponte “provvisorio” che unisca le sponde dell’Adda di Imbersago e Villa d’Adda, soluzione che limiterebbe i disagi negli spostamenti e decongestionerebbe il traffico sul ponte di Brivio, molto sollecitato a causa dell’aumento del traffico in zona.
Voglio precisare che le conseguenze negative dell’incuria nella manutenzione del Ponte San Michele non possono ricadere in via esclusiva sulla popolazione, che deve essere salvaguardata e garantita: sarà una priorità per la mia Amministrazione farsi portavoce e sostenere eventuali istanze relative a danni di esclusiva accertata responsabilità di RFI.
Chiedo che RFI si prenda carico di ogni tempestiva iniziativa per favorire la eventuale, anche parziale, riapertura del ponte nel più breve tempo possibile e di conoscere i Vostri intendimenti circa la puntuale gestione delle criticità segnalate.
Distinti saluti.
IL SINDACO
Dott. Michele Pellegrini.
SONO RIMASTA BASITA DA UN ARTICOLO SUL GIORNALE DOVE IL COMUNE DI CALUSCO LAMENTA DI PERDERE L'INTROITO DI CIRCA 200MILA EURO L'ANNO DI MULTE PER IL PONTE DI PADERNO,SOLDI CHE ANDAVANO INVESTITI IN MANUTENZIONE DEL PONTE E NON PER FARE CASSA AL COMUNE;A ME SEMBRA CHE IL PROBLEMA GROSSO SIA DEI PENDOLARI E TUTTI QUELLI CHE OGNI GIORNO DOVRA'SPRECARE DUE ORE AL GIORNO PER POTER ARRIVARE SULLA SPONDA OPPOSTA,QUANDO ERA UN VIAGGIO DI QUALCHE MINUTO SE AVESSERO ESEGUITO LE MANUTENZIONI DOVUTE VISTO CHE PAGHIAMO LE TASSE.PER NON PARLARE DEGLI INTOPPI CHE SI CREANO NEI PAESI LIMITROFI,GIA'CARICHI DEL LORO TRAFFICO.
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