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Nei giorni scorsi è stato distribuito per le case di Villa d’Adda un opuscolo in cui si riassumono le attività dell’amministrazione nel corso dei primi due anni di mandato.
Mi ha molto stupito che sia stata dedicata a me una pagina intera, a fronte di notizie e approfondimenti sicuramente molto più utili e interessanti.
Sul mio conto è stata risollevata una vicenda già chiarita sulla mia assenza ad un Consiglio Comunale e sulla scelta – ingenua, poco ragionata e avveduta – del Sindaco di annullarlo. Dopo due anni e mezzo, qualcuno ne è ancora profondamente disturbato! Saranno state le vicende del Consiglio estivo che non si è potuto tenere per mancanza di numero legale, o la sua celebrazione la domenica mattina, a far riesumare anche questo cadavere.
Poi il Sig. Sindaco esalta la mia persona e, in particolare, i miei sforzi di tenermi aggiornata su quanto accade in Comune, affermando che leggo le deliberazioni e determinazioni pubblicate sul sito istituzionale dell’ente, consulto il Protocollo e chiedo agli uffici i documenti che mi permettono di approfondire i temi e le questioni affrontate dall’amministrazione.
Colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco di aver reso note a tutte le famiglie di Villa d’Adda queste mie attività e aver posto l’accento sulla serietà e sistematicità con cui le svolgo.
Ma, soprattutto, rivolgo l’invito a tutti i cittadini di Villa d’Adda di fare lo stesso, di leggere il frutto del lavoro del Consiglio Comunale, della Giunta e degli Uffici, di mantenere sempre uno spirito vigile e critico sull’attualità, soprattutto su quella del nostro piccolo paese, dove è davvero possibile, soprattutto per noi ragazzi, trovare lo spazio per fare la differenza e mettersi in gioco perdiventare degli adulti più consapevoli.
È un esercizio molto utile, che un Consigliere Comunale ha il dovere di svolgere perché è stato eletto per fare il bene della comunità, studiando le problematiche che riguardano tutti noi e cercando la soluzione migliore alle questioni che quotidianamente si pongono.
Questo è lo spirito con cui vivo, nel mio piccolo, il mio ruolo di Consigliere Comunale e chiunque sia aggiornato sulle mie iniziative inevitabilmente ha colto che sono animata dalla sola curiosità e voglia di capire come funziona la macchina comunale, per potervi dare così un contributo serio e ragionato. Non mi sono nemmeno mai sottratta a scontri e confronti forti, laddove abbia riscontrato delle illegittimità e scorrettezze.
Ricordo che non più tardi di sei mesi fa ho sollevato la contestazione di incompatibilità di un assessore esterno, che è stato nominato dal Sindaco pur essendo in quel momento incompatibile.
Fin qui, nulla di straordinario, anzi: niente di più che il mio dovere.
Il Sig. Sindaco mi accusa di non aver portato a termine quanto ho promesso ai giovani di Villa d’Adda, tralasciando però che le promesse non le ho certo fatte come singola persona, ma come membro di un gruppo che si è presentato come tale alle elezioni.
Il Sig. Sindaco, inoltre, si dimentica il piccolo particolare di avermi levato dall’oggi al domani la delega alle politiche giovanili, privandomi di qualsiasi opportunità di provarci.
Se l’amministrazione fallisce sulle iniziative legate alle politiche giovanili è tutta colpa del membro della lista che è anagraficamente più giovane? È colpa mia se sono nata dopo rispetto a tutti gli altri consiglieri eletti? È stata una scelta mia rinunciare alla delega alle politiche giovanili? In teoria, il mio testimone è automaticamente passato nelle mani dell’Assessore Isa Clivati.
Da circa due anni io non ho più rapporti con il Sindaco e la Giunta: è possibile che nessuno, nel frattempo, abbia avuto idee per rilanciare il ruolo dei giovani della nostra comunità?
La pagina che il Sindaco mi ha gentilmente dedicato poteva essere molto più proficuamente utilizzata per lanciare un appello ai ragazzi della mia generazione a partecipare attivamente alla vita politica di Villa d’Adda o per sviluppare una riflessione su uno dei tanti temi che li riguarda, per esempio un focus sulle prospettive lavorative, sulla legalità e il ricordo di grandi personaggi della recente storia italiana, sul Jobs Act.
Ma veniamo al meglio.
Il Sig. Sindaco, con grande orgoglio, riferisce che le verifiche che ho sollecitato presso diversi organi sulla legittimità dell’operato dell’amministrazione sono state superate a pieni voti.
E CI MANCHEREBBE ALTRO! Le illegittimità e gli errori che gli amministratori commettono hanno ripercussioni negative sull’intera comunità, non è certo un loro problema personale. Mai, come in questi giorni, questo tema è stato di strettissima attualità.
Il Comune di Villa d’Adda, come tutti i comuni di Italia, produce quotidianamente ingenti quantitàdi documentazione, così come il Consiglio e la Giunta, ogni volta che si riuniscono, si esprimono con numerose deliberazioni.
Se mi sorge un dubbio sulla regolarità o legittimità di alcuni atti – pochi, rispetto a quelli che i funzionari e organi collegiali elaborano per adempiere al loro ruolo – devo turarmi il naso e voltare la testa dall’altra parte?
Io non sono un magistrato, non sono un tecnico del Parco Adda Nord, non ho le competenze della Guardia Forestale e non ho conoscenze approfondite rispetto a temi che riguardano il Demanio pubblico.
Dove sta il peccato capitale nel chiedere a chi è più competente di me di esprimersi e fornirmi il suo punto di vista, permettendomi anche di capire meglio una determinata questione?
I Villadaddesi non devono certo ringraziare il Sindaco se svolge il proprio ruolo nel rispetto della legalità e gli amministratori non devono appuntarsi una medaglietta al petto se non violano le leggi dello stato. Il Sig. Sindaco è stato eletto per questo, è un suo dovere e si prende pure un bello stipendio mensile per farlo!
Infine, su questo aspetto, dovrei aggiungere che vi sono stati episodi in cui mie precise domande di giustificare, dati e norme giuridiche alla mano, determinate condotte, sono state bellamente ignorate. È chiaro che sono portata a cercare risposte altrove!
Ed è proprio per questo motivo che il Revisore è stato da me interpellato e forse sarebbe stato il caso di pubblicare l’intera risposta, di circa due pagine, e non solo il primo paragrafo. È troppo facile dire una mezza verità, per giunta decontestualizzata.
Cosa voleva insinuare il Sig. Sindaco elencando le mie segnalazioni? Che sono solo dovute a fantomatiche antipatie personali? Poveretto è chi fa politica per se stesso e meschino è chi anche solo lo pensa!