Consiglio Comunale al calor bianco quello del 27 novembre. Duro attacco personale del Sindaco al Consigliere Posa Antonio, contestazioni dei consiglieri Arrigoni e Posa sui verbali delle sedute precedenti e sui presunti debiti fuori bilancio che la maggioranza minimizza. Maggioranza appesa ad un filo??
APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLA SEDUTA PRECEDENTE.
Arrigoni sottolinea come il
dott. Paradiso, Segretario Comunale verbalizzante, abbia completamente omesso
di includere nel verbale delle affermazioni fatte da lui stesso e dal Vice Sindaco
Cattaneo, affermazioni che lei stessa aveva chiesto fossero riportate PAROLA
PER PAROLA, in quanto elementi fondamentali per lo sviluppo della discussione
che era in atto. Il dott. Paradiso ricorda di non essere lo stenografo dei
consiglieri e Arrigoni ribatte che non è certo questa la sua pretesa, in quanto
si chiedeva soltanto che frasi ben precise e ben circoscritte fossero integrate
nel verbale, poiché questo rientra perfettamente nei diritti dei consiglieri e
dare seguito a tali domande figura tra i doveri del Segretario comunale.
Prende, poi, la parola il consigliere Posa, il quale rileva come le sue
osservazioni sullo squilibrio di bilancio e sulle risultanze del parere del
Revisore dei Conti siano state completamente omesse dal verbale; conclude
affermando che, vista l’importanza delle sue parole, esse dovevano essere
riportate nel verbale. Pertanto, Arrigoni chiede che l’approvazione venga
rinviata alla seduta successiva. Il Sindaco, dapprima, ritiene di dover
procedere a votazione e di rimandare l’integrazione a un momento successivo al
Consiglio; poi, vista l’illogicità di questa eventualità e le rassicurazioni
del Segretario sulla neutralità del rinvio sulla validità della seduta in atto,
accoglie la richiesta del consigliere.
VARIAZIONE DI BILANCIO.
In seguito, il Segretario
Comunale procede a chiarire alcuni punti critici che erano emersi nel corso del
Consiglio Comunale precedente. (ndr : si prende atto che tutto ciò che riguarda
il bilancio non viene mai affrontato dall’Assessore al Bilancio, ma viene
affidato all’organo tecnico. Il Sindaco, di fatto, si sottrae ad assumersi le
responsabilità che derivano dall’esposizione della materia di sua competenza).
Per quanto riguarda la
qualificazione di debito fuori bilancio che Arrigoni aveva sollevato rispetto
all’intervento presso il Traghetto e in via Gavardo, il Segretario spiega che è
stato coinvolto il Revisore dei Conti, che è stata inviata la richiesta di un
parere alla Procura Regionale della Corte dei Conti e che effettivamente tali
interventi si potrebbero qualificare come debiti fuori bilancio. Se non
venissero riconosciuti come tali, verranno chiamati a pagare personalmente
coloro che hanno dato mandato di effettuare gli interventi. Arrigoni sottolinea
come sia irrealistico che ancora ci sia il dubbio che non si tratti di debiti
fuori bilancio, dal momento che giurisprudenza contabile consolidata, Ministero
dell’Interno e Osservatorio sulla Finanza Locale danno precise indicazioni a
supporto della sua posizione.
Posa interviene ricordando che il
bilancio va gestito secondo le procedure e le norme di legge, perché è
impensabile che eventuali anomalie ed errori possano andare a ricedere su
Assessori e funzionari chiamati a pagare personalmente, in un intreccio
controproducente di negatività a più livelli. Per questo motivo, chiede che gli
vengano trasmessi anche tutti i documenti inerenti alla Torre del Borgo, viste
le ultime vicende riguardanti i fondi regionali e per le quali il Comune di
Villa d’Adda potrebbe vedersi notevolmente ridotto il contributo della Regione Lombardia. Questo potrebbe appesantire ulteriormente una situazione di bilancio ad oggi gravemente in sofferenza.
Per quanto riguarda la vicenda
del Patto di Stabilità, il Sindaco afferma che fornirà un aggiornamento al
termine della seduta, anche se il Revisore dei Conti ancora ribadisce che ad
oggi non verrà rispettato.
A questo punto viene avviata
l’esposizione, da parte del Segretario Comunale, della variazione di
assestamento. Posa, per motivi di trasparenza e completezza della vicenda su
cui il Consiglio è chiamato a votare, chiede che il prospetto sul saldo del
patto di stabilità venga proiettato subito. Il Sindaco acconsente e spiega che,
tra le somme che vanno ad alleggerire la situazione del mese scorso, molto
rilevanti sono i 200.000 Euro derivanti dal Piano Cave, che ormai risulta
andato in porto; 50.000 euro della vendita dell'ambulatorio medico; 15.000 euro per il rinnovo di una cappella presso il cimitero e l'incasso dell'ultima trances del contributo regionale di circa 80.000 euro. Il sindaco afferma con orgoglio di essere riuscito a tamponare
il problema, nonostante in molti affermassero che la situazione fosse
drammatica. Arrigoni afferma che di questo miglioramento può essere solo
contenta perché indubbiamente i villadaddesi possono solo trarne beneficio, sgomberando
il campo da insinuazioni sulla riduzione della vicenda ad un mero attacco al
Sindaco, anche perché il tutto si basava sulle osservazioni dell’organo di
revisione, non certo sul nulla; ribadisce, tuttavia, che situazioni del genere,
in cui i problemi vengono arginati, non si devono ripetere, perché criticità
nella gestione del bilancio non si devono presentare a priori, utilizzando la
metafora del lanciarsi dal campanile sperando che ci sia un materasso su cui
atterrare.
Arrigoni e Posa evidenzino che
dalla variazione di assestamento vengano eliminate entrate per 679.000,00 euro
derivanti dalla alienazione degli appartamenti comunali, sottolineando come
questa somma sia stata prevista in bilancio per ben due anni e poi eliminata in
sede di assestamento, segno evidente di una incapacità programmatoria da parte
della maggioranza.
Arrigoni evidenzia come dalla
previsione di spesa siano stati eliminate somme per 525.000,00 euro relative
alla realizzazione di opere viarie. Un dato che rappresenta anche in questo
caso scarsa capacità programmatoria.
La votazione sul punto evidenzia
quattro voti a favore. (Biffi, Cattaneo, Mazzoleni, Villa). Tre voti contrari
(Arrigoni Carsaniga e Milesi). Astenuti uno (Posa).
INTERPELLANZA CONSIGLIERE CARSANIGA SU PIANO CAVE.
Il consigliere Carsaniga
legge la sua interrogazione sul Piano Cava, in cui chiede come sia possibile
aver raggiunto un accordo con i proprietari (che porterebbe circa 200.000 Euro
al Comune di Villa d’Adda ) se in Consiglio Comunale non è mai stato discusso
un piano di ripristino. Il Sindaco legge la sua risposta, in cui illustra
l’iter del Piano Cava, in tutte le sue fasi che hanno portato al risultato
finale. Carsaniga sottolinea che manca ancora la VAS del Parco Adda Nord, ma il
Sindaco e il Vice Sindaco la danno per certa.
COMUNICAZIONI DEL SINDACO.
Alla fine, il Sindaco prende la
parola per ringraziare i suoi collaboratori più stretti e attaccare il
consigliere Posa, affermando che non si spiega come le sue dimissioni da
Assessore al Bilancio non siano state seguite anche da quelle da consigliere.
Il Sindaco, poi, lo critica in quanto il bilancio su cui Posa dimostra
perplessità è principalmente frutto del lavoro che svolto prima delle
dimissioni e il nuovo assessore ha dimostrato buone capacità gestionali. Posa
risponde che non spetta certo al Sindaco giudicare le sue scelte e come svolge
il ruolo di consigliere, ricordando come il suo impegno e il suo operato
abbiano contribuito a portarlo a indossare la fascia. Inoltre, ribadisce che
non si sottrae a criticare una gestione irrazionale del bilancio e che da quel
momento in poi non esiterà a votare contro tutto ciò che ritiene scorretto.