Eco di Bergamo,5 febbraio 2017
Combustibili da rifiuti Il sindaco medita l’addio
Tavernola Dopo l’ultimatum del cementificio, Colosio scrive ai consiglieri Dimissioni? «Deciderò, qualora la volontà dei cittadini venisse disattesa»
Se il cementificio otterrà l’autorizzazione a bruciare combustibili solidi secondari (Css, derivati dal trattamento dei rifiuti) e se, quindi, verrà disattesa la volontà dei suoi concittadini, il sindaco di Tavernola si vedrà «costretto a prendere delle decisioni anche personali». Tradotto, Filippo Colosio adombra la possibilità di dimettersi. L’ha scritto in una nota ai consiglieri comunali, letta e consegnata l’altra sera nella seduta di approvazione della variante al Pgt.
Un fulmine a ciel già non esattamente sereno, dopo la lettera-ultimatum recapitata il 20 gennaio in municipio (oltre che in altre sedi di altrettanti enti tra cui Via Tasso e a Palazzo Lombardia) dal presidente di CementirSacci, Mario Ciliberto. Il numero uno del cementificio scriveva, in estrema sintesi, che eventuali ritardi non da imputare alla società relativamente al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) a bruciare Css, ma da imputare ad altri «soggetti singoli coinvolti», vedrà costretta la società a passare alle «competenti autorità giurisdizionali» per chiedere eventuali danni.
Una lettera molto mal digerita dai presidenti della Provincia (sui cui tavoli tecnici c’è il fascicolo che chiede il rilascio dell’autorizzazione), della Comunità montana e, ovviamente, dal Municipio di Tavernola.
La lettera in Consiglio
L’altra sera la «contromossa» di Colosio in Consiglio: la nota che il sindaco ha letto e consegnato, ripercorre 25 anni di dibattito in paese sull’utilizzo dei combustibili alternativi nell’impianto del cementificio, concludendo che nelle assemblee pubbliche indette in tanti anni, «nessun membro del Consiglio regionale, assessore all’Ambiente o tecnici del settore, è mai intervenuto». Illustra poi cosa sta succedendo adesso e a che punto è la strada delle autorizzazioni: «I tecnici della Provincia di Bergamo devono verificare che le procedure attuale dal cementificio rispettino tutte le prescrizioni stabilite dalle autorità competenti. Inoltre devono verificare anche l’idoneità dell’impianto esistente. Si tratta di un iter che può richiedere del tempo, ma una volta concluso i funzionari provinciali dovranno indicare se il cementificio è abilitato o no all’utilizzo dei combustibili in questione». Quindi, non ci si scappa: se lo stabilimento sarà in regola, l’Aia dovrà essere rilasciata. Chiudendo così, secondo la legge ma contro la volontà popolare, un quarto di secolo di battaglie del paese contro la partita dei Css.
«Quando mi sono candidato alla carica di sindaco, nel programma elettorale un punto importante era costituito dalla contrarietà all’utilizzo dei combustibili. Nell’atto del mio insediamento nel primo Consiglio comunale attraverso il giuramento in veste di sindaco formalmente mi sono impegnato a tutelare la volontà e i diritti dei cittadini tavernolesi» che hanno sempre detto no. «A fronte di tutto ciò, chiedo formalmente che la politica - Provincia, Regione, Ministero dell’Ambiente - si esprima e tenga presente la volontà della popolazione». Infine, ha concluso leggendo commosso: «In qualità di sindaco, non posso che tutelare la volontà dei miei concittadini e se tale volontà verrà disattesa, mi vedrò costretto a prendere delle decisioni».
Piena solidarietà al primo cittadino anche da parte della minoranza di Progetto Tavernola, mentre l’assessore Pasquale Fenaroli e il vicesindaco Ioris Pezzotti, commentano: «Comprendiamo lo sfogo amaro del sindaco. Sa che siamo al suo fianco con pieno sostegno e concreta collaborazione, come abbiamo dimostrato in questi anni. Ma sa anche che il suo autorevole ruolo istituzionale, riconosciuto dall’intera cittadinanza, è fondamentale. Speriamo di non arrivare alle sue dimissioni».
Non so se qualcuno se ne è occupato o interessato ma ritengo sia il caso di esprimere solidarietà al sindaco di Tavernola Filippo Colosio per il coraggio manifestato e condivisi dai suoi cittadini, di opporsi all'autorizzazione a bruciare CSS nel cementificio Cementi Sacci.
RispondiEliminaA.P.
Sono d'accordo tutti i Sindaci dovrebbero preoccuparsi per la salute dei cittadini. Il nostro ex sindaco, speriamo ex for ever, invece, per fare un dispiacere a Posa, ci ha negato di sapere che aria respiriamo. E poi ha ancora il coraggio di farsi vedere in giro.
RispondiEliminaNon solo ha il coraggio di farsi vedere in giro,ma ha anche la tracotanza e faccia di tolla da volersi ricandidare a fare il sindaco,sostenuto dal suo assessore Cattaneo.
EliminaMa proprio non si vergognano?
e c'è di più, con il loro fare alla giornata, a breve scopriremo i nuovi buchi di bilancio e le pendenze processuali che ci hanno lasciato in eredità; e saranno molto consistenti. (in anteprima il buco di bilancio supera altri 200 mila euri) VERGOGNATEVI!!!
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