Provincia
Pgt, un anno dopo ok alla variante finita in «pareggio»
Nella seconda seduta del Consiglio comunale di Villa d’Adda è stata approvata dai nove consiglieri della maggioranza, con il voto contrario dei tre del gruppo di minoranza Filadda, la variante numero uno al Piano di governo del territorio.
Era stata adottata il 19 dicembre 2015 e, dopo l’esame delle osservazioni nel Consiglio del 16 aprile 2016, era stata «approvata» con una votazione di pareggio: 4 pro e 4 contro, dei quali due di maggioranza e due di minoranza. Secondo i contrari, col pareggio approvazione non era valida. Per il segretario comunale Filippo Paradiso, recenti sentenze – in particolare del Tar di Brescia –, facevano invece ritenere che «l’approvazione definitiva sia conseguente solo all’esame delle osservazioni. La successiva votazione dei consiglieri non è altro che una ricognizione delle procedure seguite».
Nel frattempo la crisi era però stata confermata: l’Amministrazione era stata sospesa e il prefetto aveva nominato commissario il viceprefetto Francesca Iacontini, che ha retto il Comune per un anno, fino alle votazioni dello scorso giugno. All’inizio dell’agosto 2016 il commissario aveva convocato i consiglieri decaduti e aveva sentito il segretario comunale: alla fine aveva deciso di non approvare la variante ed era ritornato in vigore il Pgt del 2013.
Riapprovato lo stesso testo
Il sindaco Gianfranco Biffi ha illustrato l’argomento ripercorrendo l’iter della variante sospesa dal commissario. A seguito del parere favorevole dell’Avvocatura della Provincia è stata riproposta la stessa variante allora finita «in pareggio»: redatta dallo Studio Tomasi architetti associati, non comporta aumenti insediativi, ma andrà a risolvere anche alcune problematiche applicative: innanzitutto a sbloccare l’iter del «Piano cave» di via Zappello fermo da alcuni anni, che dovrà poi essere approvato dal Parco Adda Nord, oltre a permettere a Hidrogest di realizzare un nuovo serbatoio di accumulo dell’acqua in via Gavardo, con un investimento di circa 300 mila euro.
Inoltre sono stati allentati i vincoli per eventuali ristrutturazioni di stabili del centro storico, previa sempre autorizzazioni degli enti sovraccomunali; si dà via libera alla conversione dell’area di via delle Industrie da artigianale a commerciale e all’eventuale realizzazione del centro polifunzionale «Casa Porta».
Motivando il voto contrario, Mario Milesi di Filadda ha dichiarato: «Ci saremmo aspettati, da cittadini ancora prima che consiglieri di minoranza, un atteggiamento maggiormente volto alla comprensione e al confronto su un tema di così grande importanza come la corretta pianificazione urbanistica. In generale non condividiamo la variante perché rileviamo in essa scelte di trasformazione fortemente sbilanciate a beneficio di alcuni privati, senza concreti vantaggi per la collettività».
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