N.B.:Abbiamo intenzionalmente allegato anche i commenti inseriti allora dai lettori.
MILANO
Era una persona garbata e schiva. Era anche un professionista coi fiocchi, forse non sanguigno come nello stile classico della critica gastronomia italiana dei figli di Monelli, Brera e Veronelli, ma proprio per il suo distacco grande. Sapeva che raccontare la tavola non è come operare a cuore aperto.
...e con questo articolo di Cesare Zapperi:
“Ciao Arrigoni, una stretta di mano alla tua schiettezza”
“Pluralità uguale democrazia, questo è il nostro motto”. Così Francesco Arrigoni dal suo blog Terradadda aveva accolto la nascita di Bergamonews. Non conosceva il giornale né chi gli avrebbe poi dato sostanza. Quelle sarebbero arrivate dopo e solo per un niente non sono diventate un parziale percorso comune. Francesco, prima e più di tanti altri, aveva colto il significato dell’iniziativa e, a dispetto delle tante gelosie e invidie che infestano il mondo del giornalismo, si era messo subito a disposizione, con la sua piccola ma battagliera creatura, per fare rete.
Per molti, se non per tutti, Arrigoni è stato una firma di prestigio dell’enogastronomia. Cresciuto ad una grande scuola, si è guadagnato stima e rispetto per la capacità di coniugare competenza e professionalità con un non comune rigore. A volte anche eccessivo, a dar retta a chi lo conosceva bene e a quanti è capitato di incrociare le armi con lui. Come tutti quelli che hanno un carattere, aveva un brutto carattere. O così veniva comodo dipingerlo a chi non lo amava.
Ma, come dimostra la sua scelta di “ritirarsi” a Villa d’Adda, Francesco amava la schiettezza, la semplicità, la genuinità. A costo di passar per orso scorbutico.
Dietro quella scorza, tuttavia, c’erano doti non comuni di generosità e di senso civico. Cos’altro è se non un gesto di altruismo mettere in piedi un blog e dedicarsi a combattere battaglie civili per il proprio paese e la propria terra? Certo, con le sue idee, le sue convinzioni, i suoi dogmi. Avrebbe potuto dedicarsi alla “bella vita”, come viene dipinta l’esistenza dei giornalisti gourmand. Ha scelto, invece, di prestare parte del suo tempo anche alla comunità. Mettendo al servizio della gente le sue doti di cronista, di osservatore capace di andare al di là delle apparenze. Con una forte convinzione a guidarlo: il pluralismo, la pluralità delle voci è l’essenza della democrazia.
Ecco perché con Bergamonews è nato da subito un forte feeling che si è consolidato nel tempo. Ci si sentiva poco e ci si vedeva ancor meno. Ma lui era un punto di riferimento per noi almeno quanto noi lo eravamo per lui.
Con Francesco avremmo voluto fare tante cose insieme. Ci si era anche dati appuntamento per parlarne. Poi, il maledetto tran tran quotidiano ti fa scivolar via le giornate troppo in fretta e non riesci più a fare quello che avresti voluto. Te ne accorgi quando ormai è troppo tardi perché il destino sa tirare brutti scherzi. E allora non resta che salutare Francesco con una ideale stretta di mano, una di quelle sue così vigorose, e ringraziarlo per aver voluto condividere anche con noi le fatiche e le soddisfazioni di un impegno giornalistico.
Cesare Zapperi
da BERGAMONEWS.IT
9 commenti:
- Anonimo23 lug 2012, 23:22:00Francesco...ci manca tantissimo, soprattutto in questo periodo buio e senza speranza per troppa gente.Sono certo che manchi anche a coloro che lo hanno denigrato e sputtanato perchè con il suo rigore di vita accentuava le loro miserie.Ciao sei stato un grande.RispondiRisposte
- ORSO4524 lug 2012, 11:15:00Dobbiamo fare qualcosa perché Francesco abbia la sua targa sul Monte Canto che tanto ha amato. Gli è dovuta con tutta la nostra gratitudine.RispondiRisposte
- Anonimo24 lug 2012, 12:04:00Purtroppo non riesco ad esserci lunedi' perche' sono in ferie, ma lo ricordo sempre e spero che verra' ricordato in Paese con l'intitolazione di una via, di un parco, di qualcosa perche' ha dato tanto in cambio di nulla! E' stato un grande uomo!!!Rispondi
- ORSO4524 lug 2012, 14:11:00Non molti capiscono che l'avversario non è un nemico ma, più semplicemente, un portatore di idee diverse dalle proprie. Se si ha l'umiltà la pazienza e l'intelligenza di ascoltarle e di analizzarle, frequentemente si scopre che contengono delle genialità alle quali non si aveva posto attenzione.Nessuno detiene la verità assoluta, tanto meno se si parte da posizioni ideologiche preconcette che condizionano la comprensione della realtà che ci circonda e, di fatto, limitano la libertà di coscienza.Rispondi
- Anonimo25 lug 2012, 08:52:00Dici bene,Orso!Umiltà,intelligenza,pazienza....Tutte doti che non appartengono all'attuale classe amministrativa di Villa d'Adda.Loro conoscono solamente l'arroganza ed il diasprezzo!Rispondi
- Anonimo03 ago 2012, 15:37:00Ma non hanno cambiato nulla.Rispondi
- Anonimo05 ago 2012, 19:27:00Ragazzi, non sprecate fiato perchè questi che ci sono adesso se ne strabattono di tutto e vanno avanti inperterriti anche davanti a un bagno di sangue.Rispondi