I carabinieri sono riusciti a risalire all’identità della trans uccisa a coltellate a Villa d’Adda il 14 febbraio. L’identificazione non è stata facile perché la vittima non aveva documenti e le sue impronte digitali non erano nelle banche dati delle forze dell’ordine. Unici indizi il telefonino trovato nella borsetta e un tatuaggio su un braccio. In cella per l’omicidio è finito Daniel Savini, 31 anni, che vive nella villetta dove è avvenuto il delitto.
La vittima, come ha rivelato l’autopsia, aveva decine di ferite da arma da taglio non solo sulla testa, sul collo e la parte alta del torace, ma anche sulla schiena e in tutto il corpo. L’assassino ha infierito con particolare violenza utilizzando diverse armi: non solo tre coltelli da cucina con lame diverse ma anche un bastone utilizzato per la legna del camino
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