La seduta del
Consiglio Comunale di sabato 16.04.2016 ha certificato un dato inconfutabile: la maggioranza del sindaco Biffi si è sciolta come neve al sole.
La conferma di questo
fatto si è avuta in occasione delle votazioni sui diversi punti all’ordine del
giorno posti in discussione.
Il primo dato anomalo - ma non è una novità nella gestione del
Sindaco Biffi - è il vezzo di continuare imperterrito nella doppia convocazione
del Consiglio Comunale.
Qualcuno di voi potrà
dire che si tratta di una critica poco incisiva e che sia solo una formalità, ma nulla è più lontano dal vero. Noi crediamo nella trasparenza, nella
legalità e nella democrazia. Noi crediamo sia giusto che, se la legge
prevede che il numero di consiglieri assegnati al Comune di Villa d’Adda sia
otto e che la maggioranza necessaria a prendere le decisioni sia cinque
consiglieri, sia doveroso prenderne atto e far sì che le decisioni siano
assunte in questo modo. Del resto, a
Villa d’Adda, nei sessanta cinque anni precedenti, mai nessuna amministrazione
aveva mai osato pensare di introdurre “trucchetti” per abbassare i quorum
necessari alla votazione.
La giunta Biffi,
invece, sì e, con un colpo di mano, ha introdotto l’escamotage delle seconda
convocazione, utilizzata di solito per le assemblee che superano i 20 membri per
sopperire alla difficoltà di avere il numero legale.
Ma la cosa ancora più grave è che il sig. Biffi, sindaco
pro-tempore, (n.d.r. speriamo ancora per poco), ha esteso la regola, detta in
gergo politico, dei “quattro gatti”- aggiungiamo noi con ironia “spelacchiati”-
anche ai provvedimenti di grande
rilevanza, quali bilanci, consuntivi, piani di governo del territorio e piani
attuativi, che hanno un impatto notevole sul destino della comunità.
È una regola che valutiamo negativamente, soprattutto dopo
che, per anni, abbiamo proclamato che la politica, soprattutto quella locale,
deve tornare ad appassionare il cittadino alla partecipazione ed essere
trasparente.
Appare chiaro che questo modo di portare in consiglio
decisioni importanti come il P.G.T, il Piano Cava San Martino e l’acquisto di
casa Porta (che dovrebbe costare al Comune, euro più euro meno, circa un
milione di Euro) non può che trovare il nostro forte dissenso.
Fatta questa doverosa
precisazione metodologica, veniamo al cuore del problema: il consiglio comunale del 16 aprile, durato più di quattro ore, per
il quale, notiamo con rammarico, la partecipazione dei cittadini poteva essere
maggiore.
Iniziamo con la
descrizione dei fatti, partendo dall’ordine
del giorno.
Evidenziamo che
nell’avviso di prima convocazione la sequenza dei punti è:
Punto 4- ACQUISIZIONE AL
PATRIMONIO COMUNALE DELL’EDIFICIO “EX CASA PORTA”;
Punto 5- PIANO DI GOVERNO DEL
TERRITORIO (P.G.T) VARIANTE 1 – ESAME OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE DEFINITIVA;
Punto 6- ADOZIONE PIANO
ATTUATIVO AMBITO DI TRASFORMAZIONE EX PIANO CAVE SAN MARTINO.
Nell’avviso di seconda
convocazione è:
Punto 4- PIANO DI GOVERNO DEL
TERRITORIO (P.G.T) VARIANTE 1 – ESAME OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE DEFINITIVA;
Punto 5- ADOZIONE PIANO
ATTUATIVO AMBITO DI TRASFORMAZIONE EX PIANO CAVE SAN MARTINO;
Punto 6- ACQUISIZIONE AL
PATRIMONIO COMUNALE DELL’EDIFICIO “EX CASA PORTA”;
La regola è che
l’ordine del giorno non si modifichi tra la prima e seconda convocazione. Se
ciò è stato fatto, un motivo ci sarà. Siccome siamo convinti che a pensare male
si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca, crediamo che il fatto non sia
accaduto casualmente, ma sia stato voluto da qualcuno che, per correttezza e
serietà, dovrebbe anche spiegarne i motivi.
Prima di iniziare la
discussione, MARTINA ARRIGONI, a nome anche del consigliere ANTONIO POSA, ha
posto una questione pregiudiziale: il rinvio della discussione del PIANO DI
GOVERNO DEL TERRITORIO, del PIANO CAVA SAN MARTINO e dell’ACQUISTO DI CASA
PORTA. A loro dire, sono argomenti di fondamentale rilevanza, che
condizioneranno pesantemente il futuro del territorio e le casse comunali,
per i quali serve una maggioranza solida che in questo momento non c’è.
Pertanto, hanno chiesto il rinvio dei tre argomenti dopo la discussione e
l’approvazione del conto consuntivo 2015 e del bilancio di previsione 2016-2018,
che, come noto, rappresentano gli strumenti fondamentali della programmazione
di un Comune.
Appare evidente che,
se non esistono altri interessi, il rinvio dell’argomento di quindici giorni,
dopo che gli stressi sono stati a “giacere nei cassetti” per anni, non cambia
il destino e gli interessi della maggioranza dei cittadini a meno che…. non ci
siano altre motivazioni dietro che non ci è dato di sapere e che ci piacerebbe
conoscere.
La votazione sul punto ha
evidenziato il seguente esito:
Favorevoli: Posa Antonio, Arrigoni
Martina.
Contrari: Biffii
Gianfranco, Villa Fabio, Cattaneo Gianfranco, Mazzoleni Daniele
Astenuti. Carsaniga
Adelvalda, Milesi Mario.
PROPOSTA RESPINTA.
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (P.G.T) VARIANTE 1 – ESAME OSSERVAZIONI
E APPROVAZIONE DEFINITIVA;
Si passa, quindi, alla
discussione, nella sequenza sopra riportata, dell’ordine del giorno. Il punto
su cui porremo la nostra attenzione riguarda la VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL
TERRITORIO. Sul punto, è da segnalare che, con delibera n. 55 del 19.12.2015,
si era proceduto all’adozione e che, nel periodo di esposizione delle
osservazioni, ne sono pervenute 14. Oggetto del consiglio comunale è, quindi,
la discussione delle osservazioni, che sono state valutate e votate una per una
rispetto all’accettazione o respingimento, e l’approvazione definitiva del
provvedimento. Conclusa questa fase, si è passati alla votazione finale su
tutto il provvedimento. L’esito è stato:
Contrari: Posa Antonio, Arrigoni
Martina, Carsaniga Adelvalda, Milesi Mario.
Favorevoli: Biffi
Gianfranco, Villa Fabio, Cattaneo Gianfranco, Mazzoleni Daniele.
Non essendo stata
raggiunta una maggioranza, si è chiesto al Segretario di sapere se il
provvedimento fosse stato o meno approvato. Il segretario, in un primo momento,
ha dichiarato approvato il provvedimento, in quanto la votazione finale secondo
lui non era altro che la presa d’atto delle osservazioni; successivamente, dopo
le proteste e i dubbi dei consiglieri dissenzienti, si è riservato di
rispondere e approfondire il tema.
Il segretario ha
motivato la propria posizione e ha cercato di rispondere alle domande del
Consiglio facendo riferimento a una pronuncia del TAR di Brescia. Ma tale
argomentazione è apparso fuorviante, anche in considerazione del fatto che lo
stesso ha dichiarato pubblicamente che l’ordine del giorno era stato preparato
prima della conoscenza della sentenza del Tar di Brescia da lui citata. Inoltre,
forse al Segretario sfugge che le sentenze di un Tar valgono solo per il
giudizio in cui sono state emesse e la sentenza del Tar di Brescia, di cui non
si conoscono nemmeno i presupposti, è apparsa in quel momento del tutto decontestualizzata.
Sul punto, abbiamo chiesto a numerosi segretari comunali e tecnici urbanisti le
procedure di voto e tutti hanno confermato che la norma prevede votazioni
singole sulle singole osservazioni e poi una votazione finale su tutto il
provvedimento. Questa tesi è confermata anche dal contenuto della deliberazione
n. 1 del 05.01.2013 di prima approvazione del P.G.T. A questo punto, il sig.
Segretario dovrebbe spiegarci cosa è cambiato nella normativa rispetto al 2013
e perché numerosissimi Comuni della Lombardia prevedono due votazioni distinte,
una per le singole osservazioni e una per il provvedimento finale
Un cambiamento di
rotta così eclatante rispetto alla lineare normalità e all’indicazione
dell’ordine del giorno doveva essere comunicato prima di procedere alla
votazione, perché il Consiglio era convinto di votare l’approvazione definitiva
del provvedimento e non una presa d’atto. Del resto l’ordine del giorno
prevedeva espressamente: PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (P.G.T) VARIANTE 1 – ESAME
OSSERVAZIONI E APPROVAZIONE DEFINITIVA.
Per come è scritto, è
molto chiaro: il resto è fantasia e la discrepanza emersa è un fatto
gravissimo.
Forse è il caso che il
segretario faccia il tecnico e non la “stampella” della maggioranza.
Bisogna semplicemente
prendere atto che si è verificato un corto circuito istituzionale, con quattro
voti a favore e quattro contro, per cui non c’è maggioranza e il documento non risulta
approvato.
PROPOSTA RESPINTA. IL PIANO
DI GOVERNO DEL TERRITORIO NON È STATO APPROVATO.
PIANO CAVA SAN MARTINO.
Il sindaco ed il vice hanno
abbandonato l’aula al momento della votazione, perché, essendo parenti di un
proprietario dei terreni oggetti di variante, erano incompatibili.
Anche su questo punto
si è accesa una appassionata arringa di Antonio Posa e Martina Arrigoni,
convinti sostenitori che il provvedimento andasse bocciato, anche in ossequio
alla linea che da sempre la lista El@ aveva tenuto sull’argomento fin dal
lontano 2008. Adelvalda Carsaniga e Mario
Milesi, invece, hanno proposto che venisse modificato l’accordo dei privati,
per cui, si sostituisse l’acquisizione dell’area feste di proprietà della
Parrocchia con una monetizzazione, facendo in questo modo entrare nelle casse
del Comune circa 125.000,00 euro. Nel corso della discussione, il consigliere Posa
ha proposto il reperimento nell’ area della ex cava San Martino di uno spazio
da destinare ad area feste.
Poste in votazione, le
due proposte hanno dato il seguente esito:
Emendamento Carsaniga-Milesi per la monetizzazione dell’area:
Favorevoli: Carsaniga
Adelvalda, Milesi Mario, Villa Fabio, Mazzoleni Daniele.
Contrari: Arrigoni
Martina.
Astenuti: Posa Antonio
PROPOSTA ACCOLTA
Sul secondo emendamento proposto da Antonio
Posa, relativo allo spostamento dell’attuale area feste nella cava, con modifica,
quindi, nella sostanza del piano che era stato proposto, hanno così votato:
Favorevoli: Carsaniga
Adelvalda, Milesi Mario, Posa Antonio, Arrigoni Martina.
Contrari: Villa Fabio,
Mazzoleni Daniele.
PROPOSTA ACCOLTA
Per effetto di tali
votazioni, il Piano, rispetto a quanto previsto dalla Giunta, subisce
importanti e significative modificazioni, che, a nostro avviso, renderanno
necessario un ulteriore accordo tra i cinque privati interessati, i quali
dovranno ricavare nelle loro proprietà l’area feste completa del parcheggio e
delle infrastrutture di supporto.
ACQUISTO
CASA PORTA.
L’intervento prevede
l’acquisto della attuale casa Porta (n.d.r. immobile accanto al Comune) per
realizzare poi strutture di pubblico interesse, quali poste, sede anziani,
palestra per anziani, farmacia.
Il costo complessivo
dell’acquisto di casa porta è di 140.000,00 Euro, a cui vanno aggiunti altri
circa 850.000,00 per il recupero. Sul punto, si è scatenata la critica di
Antonio Posa, che ha accusato la giunta di incapacità gestionale, poiché ha
proprietà che non riesce a vendere e pretende di acquistare immobili sui quali
sono necessari investimenti enormi, con ricadute importanti sul bilancio di
previsione, di cui in quel momento nessuno aveva contezza poiché non era
argomento all’ordine del giorno. Appare del tutto evidente che questo modo di
amministrare trascina il Comune in una spirale di indebitamento insostenibile. (N.d.r
La stessa Torre costata, circa 1.000.000,00 di euro oggi è utilizzata solo come
sede della Pro loco per un’ora a settimana). Sul punto, si dichiarano della
stessa opinione anche Martina Arrigoni, Adelvalda Carsaniga e Mario Milesi.
Pertanto, la votazione dà i seguenti
risultati:
Favorevoli: Biffi
Gianfranco, Villa Fabio, Cattaneo Gianfranco, Mazzoleni Daniele;
Contrari: Arrigoni
Martina, Posa Antonio, Milesi Mario Carsaniga Adelvalda.
PROPOSTA RESPINTA
Il consiglio ha poi
discusso la mozione presentata dal consigliere Antonio Posa, in merito alla
realizzazione di una indagine ambientale ed epidemiologica sul territorio di
Villa d’Adda, sulla scia di iniziative identiche volute da molti Comuni del
circondario. Si chiedeva di affidare l’incarico e il coordinamento
dell’indagine al dr. Crosignani, insigne luminare dell’Istituto dei tumori di
Milano. L’indagine, secondo la proposta del consigliere Antonio Posa, ha lo
scopo di valutare il rischio delle esposizioni dei cittadini ai fumi
dell’inceneritore dell’Italcementi di Calusco, che si appresta a triplicare la
sua potenzialità.
Sul punto, da segnalare
sono gli interventi del consigliere Milesi e del consigliere Mazzoleni, che hanno
contestato la validità scientifica del metodo Crosignani.
A noi pare che, invece di
fare inutile sfoggio di critiche metodologiche, il sig. Milesi avrebbe dovuto attivarsi
per far partire comunque un’indagine epidemiologica, dal momento che ha da
sempre dimostrato attenzione al problema, al fine di capire se gravi patologie tumorali
siano o meno correlate a fattori inquinanti.
Al voto, la proposta è
stata respinta grazie al voto del sig. Milesi e della maggioranza.
Favorevoli alla
realizzazione di una indagine epidemiologica sono stati: Posa Antonio, Arrigoni
Martina, Carsaniga Adelvalda.
Secondo molti di noi che la pensiamo allo stesso modo, la minoranza a questo punto non può più stare a nicchiare se è il caso di lasciarli su o no, non può sottostare a inciuci e magari condizionamenti vari, perché quando erano loro ad amministrare loro ne hanno subite di tutti i colori da questi personaggi. Ora non per vendicarsi ma unicamente perché questi non hanno fatto niente per il paese, hanno solo continuato i vostri lavori che avevate iniziato (vedi torre, poteva essere messa solo in sicurezza con 300.000 euro come ai tempi diceva l'uomo del fare e perché no, restituendo il finanziamento della regione (così non si sforava il patto di stabilità, un buon amministratore questo doveva evitarlo, visto quello che è costata ma soprattutto lo spreco per quello che viene usata)qualche afaltatura (e vorrei vedere che con le tasse che paghiamo non venissero fatte, cose che venivano fatte puntualmente anche dagli altri senza strombazzamenti vari) e poi che altro, piccoli lavori di normale manutenzione. Il fatto grave è che è stato sforato il patto di stabilità che è una legge dello stato e che quindi come garante delle leggi statali il sindaco dovrebbe rispettarle ( ora ci verranno a dire che anche altri lo hanno fatto, male se lo hanno fatto, non è che bisogna seguire lo stesso esempio di chi non rispetta le leggi, mi sembra davvero inverosimile una tale affermazione). Quindi avendo verificato in questi circa tre anni che hanno venduto solo aria fritta e non hanno fatto niente di più semmai di meno delle altre amministrazioni passate il risultato è stato negativo, inoltre si sono praticamente divisi dopo neanche due anni, ma quale credibilità può ancora avere ancora questa diciamo "amministrazione".. Pertanto la questione ormai si pone soprattutto politicamente ed è questo a cui la minoranza deve puntare per commissariare questo comune che non ha più la forza numerica per andare avanti. Eventuali altre responsabilità in caso di commissariamento sarà solo ed unicamente per loro che non hanno saputo amministrare, tutto il resto è fantasia; signori della minoranza ora è giunto il momento per fare valere la vostra forza politica, perché se li farete ancora andare avanti, vi indebolirete politicamente soprattutto in caso di una vostra presenza nella prossima campagna elettorale, bisogna riflettere molto bene, grazie per l'attenzione.
RispondiEliminae bravo dott. Villa!! nel PGT ti sei fatto mettere oltre al recupero della tua cascina in via Valle anche il terreno edificabile adiacente, e con una osservazione hai furbescamente stralciato il vincolo di recupero con le nuove costruzioni, cosi potrai costruire 4/5 villette subito e la cascina che immobiliarmente è meno interessante rimarrà ai posteri come un rudere.
RispondiEliminaDott. Villa, ora ti dovrai far allargare la strada per raggiungere il tuo podere. Assessore Mazzoleni, un pezzo di tetto del rustico è ancora al suo posto, prova a controllare le misure che hai esposto in consiglio comunale, qualcosa non torna!! - non ci sono i 10 metro sotto gronda -
EliminaMa quali 10 metri! Era una cascina con un piano solo oltre il piano terra e quindi al massimo avrà raggiunto l'altezza di 6 metri!
EliminaSono insaziabili nei loro interessi soprattutto se amministrano loro ne approfittano.
E figuriamoci se il belloccio della cricca va a sporcarsi le sue babbucce firmate per andare in quel posto.
Il dato che emerge dalla gestione complessiva della giunta Biffi è fallimentare. Hanno fatto si tante opere pubbliche si ma con i nostri soldi, in alcuni casi fatte con il cu...o, vedi parcheggio traghetto senza rispettare le norme. Di ciò è chiara testimonianza lo sfondamento del patto, ma non solo anche 50.000 euro di debiti fuori bilancio. il tanto declamato slogan "elaborando" forse potrebbe essere meglio coniugato in "sbrodolando". Adesso ai Villadaddesi non resta che subire i danni finanziari di certe scelte che si ritorcereanno sul taglio dei servizi sopratutto a chi ne ha più bisogno. E' arrivata l'ora di mettere ad amministrare gente seria, non personaggi in cerca di potere e di visibilità. Chi ha le idee si faccia avanti, proponga, coinvolga e per favore lasciate da parte il noi ed il voi. Dopo tanto disastro gestionale bisogna ricostruire, ricostruire i rapporti, ricostruire i servizi, ridare una identità al Comune come istituzione. Avanti che ha le idee e la forza di costruire.
RispondiEliminaConsentitemi di rispondere alla seguente Vs. superficiale affermazione:
RispondiElimina“invece di fare inutile sfoggio di critiche metodologiche, il sig. Milesi avrebbe dovuto attivarsi per far partire comunque un’indagine epidemiologica, dal momento che ha da sempre dimostrato attenzione al problema, al fine di capire se gravi patologie tumorali siano o meno correlate a fattori inquinanti".
Sul blog insiemepervilladadda abbiamo da qualche tempo pubblicato una nostra controproposta alla mozione presentata dal Consigliere Posa, che sostanzialmente richiedeva la non menzione univoca del Metodo Crosignani, non ritenendo noi tale metodo idoneo alla specificità del “caso cementificio” e non in grado di individuare con certezza la fonte o le fonti generanti il problema.
Inoltre il metodo proposto risulta discriminatorio nei confronti di altri studi e metodi di indagine (perchè Crosignani e non Verdi o Rossi?) e poco gradito ad importanti enti istituzionali quali ARPA e ASL (ora ATS), il che potrebbe comportare non pochi problemi alle pubbliche amminisrazioni.
Se Posa avesse accolto il nostro suggerimento la mozione avrebbe ricevuto a favore, oltre che il mio, anche i voti della maggioranza considerato che su tali presupposti all’unanimità è passata anche analoga mozione in Provincia di Bergamo.
Preciso poi che anche con il mio voto favorevole (mi sono astenuto ), la mozione del Sig. Posa non avrebbe comunque ottenuto la maggioranza, avendo votato contro Biffi, Cattaneo, Mazzoleni, Villa.
Grazie per la possibilità di replica.
Mario Milesi
Milesi tiresto insema. ..
EliminaLorella A
A proposito di metodo CROSIGNANI.
EliminaInceneritore di Trezzo: serve un metodo scientifico rigoroso
«Lo studio epidemiologico che l’Asl ha recentemente effettuato sull’inceneritore andrebbe rifatto. Non è stato, infatti, utilizzato il metodo di analisi più corretto. In pratica, è come se avessero utilizzato un cannone per colpire una zanzara». Parole pesanti, quelle espresse dal sindaco di Grezzago Vittorio Mapelli, a poco più di due settimane dalla pubblicazione dei risultati dello studio epidemiologico delle Asl Milano 2, Bergamo e Monza-Brianza, che dai risultati non evidenziava dati particolarmente allarmanti. Ma, secondo il sindaco Mapelli non è stato utilizzato il metodo di analisi più efficace.
«L’ho detto subito ai tecnici dell’Asl, ma loro hanno fatto spallucce e difendendo l’efficacia della loro metodologia, anche perché mi sono ritrovato da solo a difendere la mia posizione; il sindaco di Trezzo Danilo Villa, si è detto soddisfatto, anche perché dallo studio dell’Asl non sono emerse criticità. Un risultato consolatorio, che ha tranquillizzato tutti. Ma io di queste cose un po’ me ne intendo».
Anzitutto, è un docente universitario che insegna alla facoltà di Medicina. E, in secondo luogo è stato proprio il primo cittadino grezzaghese a volere uno studio sulle emissioni dell’inceneritore. Era stato lui stesso, nel 2009, previo confronto con esperti, a proporre per l’inceneritore trezzese uno studio di tipo «caso-controllo», già utilizzato con efficacia dal dottor Paolo Crosignani, ex direttore dell’Unità di epidemiologia ambientale dell’Istituto dei tumori di Milano.
Uno studio che in passato, ad esempio, aveva dimostrato che le emissioni della centrale termoelettrica di Vado Ligure avevano causato vittime fra la popolazione (tra l’altro ha collaborato anche come consulente nei processi sul petrolchimico di Porto Marghera). «All’inizio si pensava di utilizzare proprio questa metodologia anche per l’inceneritore di Trezzo, ma poi, inspiegabilmente, quando lo studio è passato all’Asl è cambiata anche la metodologia di analisi: che si basa sul confronto dei tassi di prevalenza. Un metodo però troppo grossolano per uno studio come questo che non riesce a cogliere realmente le differenze ».
Il sindaco Mapelli ha concluso che «finché non verrà utilizzato un metodo scientifico rigoroso non si potrà mai escludere che l’inceneritore sia realmente sicuro, quindi bisogna approfondire ulteriormente i dati e le ricerche».
Il Giornale di Vimercate del 26 maggio 2015
CARI AMICI DELLA REDAZIONE UN SUGGERIMENTO, VISTO CHE SU QUESTI FATTI SI GIOCA LA NOSTRA SALUTE NON PENSATE SIA OPPORTUNO APRIRE UN CANALE DI COMUNICAZIONE SULLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI? QUI SI GIOCA LA SALUTE DI TUTTI. UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE SU QUESTI TEMI DA PARTE DEL VOSTRO BLOG CREDO SIA MOLTO UTILE.
Grazie per l'impegno che ci mettete.
Non vorrei fare inutile polemica, tanto ormai la decisione è presa, ma le considerazioni espresse dal sig. Milesi non mi trovano d'accordo. Ho conosciuto il Dr. Crosignani in occasione dell'incontro, organizzato dal Comitato dei cittadini Aria Pulita, durante il quale ha spiegato con dovizia di particolari la metodologia ed i risultati dello studio da Lui coordinato per il Comune di Madone. Mi ha colpito la passione con cui affrontava i temi che mi hanno ricordato la mitica figura dei medici di campagna. Del resto, uno che è abituato a vedere la morte in faccia tutti i giorni, spesso causata da fenomeni degenerativi dovuti a inquimanmento non poteva che comportarsi rticamente e moralmente in questo modo.Ho avuto la fortuna ed il piacere di conoscere anche IL SINDACO di Madone sig. Cavagna che mi ha descritto le vicissitudini che subivano i suoi conciddadini a causa dell'inceneritore di Filago. Francamente credo che motivare una scelta sulla base di alcune delle Sue considerazioni tipo "Inoltre il metodo proposto risulta discriminatorio nei confronti di altri studi e metodi di indagine (perchè Crosignani e non Verdi o Rossi?) e poco gradito ad importanti enti istituzionali quali ARPA e ASL (ora ATS), il che potrebbe comportare non pochi problemi alle pubbliche amminisrazioni" non mi trova d'accordo. In primo luogo perchè ASL e ARPA non hanno dimostrato di essere all'altezza della situazione per la lentezza di riscontro, perchè forse sono governate dai partiti che comprimono e condizionano anche la componente tecnica.Sul punto di esempi eclatanti in Italia ed in zona ce ne sono molti, TERRA DEI FUOCHI su tutte. Del resto se ARPA ed Asl avessero fatto bene il loro dovere che motivo avrebbero avuto i cittadini di costituirsi in comitati per difendere il loro diritto alla salute? Avevano tempo da perdere? Non credo. In secondo luogo sento che anche a Villa d'Adda ci sono tanti concittadini che si sono ammalati di cancro. Una analisi attenta del fenomeno, cercando di capire cause ed effetti delle emissioni credo FOSSE E SIA doverosa. Purtroppo la nostra maggioranza, nonostante avesse sbandierato in largo ed in lungo la volontà di fare indagini in questo senso, si è dimenticata di tutto ciò. Stava quindi alla minoranza o ai consiglieri sensibili ritirare fuori la questione. Bene ha fatto Posa a farlo e per questo va ringraziato, come vanno ringraziati Martina ed Adelvalda che hanno capito ed in scienza e coscienza hanno votato a favore della mozione. Non capisco la sua posizione. dire che comunque il suo voto non aveva influenza mi lascia basito è scusi il termine comportarsi da PONZIO PILATO. Su questioni di questa portata non si può e non si deve delegare. O si è da una parte o dall'altra. Anche se la proposta non fosse stata approvata, perchè la maggioranza unita e compatta ha votato contro, emergeva comunque un forte messaggio di attenzione verso i cittadini. In questo comune i soldi si sprecano per fare parcheggi che franano, panchine in stile "burtuli", pensiline nascoste che 4.000,00 euro in più o in meno per la nostra salute sarebbero stati ben spesi. Comunque rispetto la sua posizione, anche se personalmente ritengo che politicamente non abbia fatto un servizio alla comunità.
RispondiEliminaLa mia posizione è stata contraria e è tutt'ora contraria a stabilire a priori un metodo univoco. La mia astensione è non come da lei detto Pilatesca, ma espressa per rispetto dell'onestà intellettuale del Consigliere Posa e delle finalità della sua mozione che naturalmente nello spirito condivido. Rigetto in quanto falsa la seguente affermazione del blogger :"Al voto, la proposta è stata respinta grazie al voto del sig. Milesi e della maggioranza".
RispondiEliminaCordialmente
Mario Milesi
Vada a rileggersi quanto ha scrititto: """Al voto, la proposta è stata respinta grazie al voto del sig. Milesi e della maggioranza"""". Concordo con il bene del paese a lei il consiglio sulle sterili polemiche!
EliminaMario Milesi
Milesi sei peggio del Chioso, più parli più fai danno.
RispondiEliminaMilesi,smettila di fare il sapientino sottuttoio.
EliminaFai solamente tanti bla bla bla e non concludi niente. Quando si tratta di prendere delle decisioni forti nascondi la manina dietro al sedere.
Hai paura di perdere la poltroncina?
Ma deciditi a mollare che tanto sei solo aria fritta!
La politica non fà per tè Milesi, tires insema, anzi tirati fuori che è meglio, non hai quagliato niente da quando sei li dentro insieme alla Ade, via via, non servite a niente li dentro, almeno questi giusto o sbagliato "decidono" voi siete solo li a scaldare la sedia.
RispondiEliminaMilesi,vediamo se stavolta tu e la Ade vi decidete a tirar fuori le palle per mandare finalmente a casa questi derelitti della politica,che non hanno saputo far altro che danni al paese.
RispondiEliminaOppure dimostrerete solamente di voler tenervi stretto il vostro cadreghino e non rinunciare alla paghetta?