GLI ITALIANI
L'Italia è un paese adorabile che meriterebbe di essere meglio abitato.
Guido Morselli
Guido Morselli
La riflessione
Oggi, festa nazionale, abbiamo pensato di interrogarci sull'essere italiani, non secondo una prospettiva culturale (di questo dovremmo essere tutti orgogliosi) ma civile o civica. E qui le cose sono un po' più complicate e meno esaltanti.Troppo scarso, ad esempio, è il senso dello Stato, della comunità, del rispetto altrui. Calpestiamo la nostra dignità spirituale sfregiando monumenti, abbandonando alla speculazione il paesaggio, tagliando fondi per la cultura, rinsecchendo la scuola, inaridendo le nostre gloriose radici religiose, lasciando impuniti troppi reati, abbassando la soglia del livello etico generale e così via. Sembra ormai solo retorica l'appello dell'«epistola» latina Ad Italiam del Petrarca: «Salve, a Dio cara, terra santissima, terra sicura ai buoni, temibile ai superbi». Qualche volta si è tentati di condividere il pessimismo inguaribile di alcune personalità che sono state spesso la coscienza critica (inascoltata) del nostro paese. Eppure è possibile risalire la china con un impegno che parta, certo, dall'alto della politica ma che soprattutto sia praticato da tutti, insegnato nella scuola (cos'è mai oggi l'antica «educazione civica»?), nella famiglia, nelle stesse comunità ecclesiali, attraverso verità, onestà, giustizia, rispetto delle regole comuni, adesione ai valori.(Testo tratto da: G. Ravasi, Le parole e i giorni, Mondadori)
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